Senza Filtro - “Laboratorio Europa”, il progetto finanziato dall’assessorato alla Pace e alla Partecipazione e organizzato dal centro Europe Direct Carrefour Lazio, è giunto alle battute finali. Il percorso durato un intero anno scolastico vedrà mercoledì 17 alle 10, nell’Auditorium dell’Università della Tuscia, la giornata conclusiva. I ragazzi che hanno partecipato al progetto infatti per un giorno vestiranno i panni dei parlamentari europei per una vera e propria simulazione dei lavori.
Protagonisti indiscussi del progetto sono stati quindi gli studenti, oltre 600, delle scuole superiori che durante l’anno hanno frequentato corsi e seminari su temi di attualità come la storia e le istituzioni dell’Unione Europea, le tappe dell’allargamento, la Costituzione Europea e le altre sfide del futuro.
“L’intento di questo progetto spiega l’assessore alla Pace e Partecipazione Giuseppe Picchiarelli è quello di promuovere la partecipazione alla cittadinanza attiva e l’informazione sull’Unione Europea tra gli studenti delle scuole superiori”. Mercoledì, giorno della fine delle attività, gli studenti diventeranno parlamentari, in una vera e propria simulazione dei lavori del Parlamento Europeo”.
In aula parteciperanno 200 studenti che, in qualità di delegati, assumeranno il ruolo di commissioni parlamentari. Saranno quindi impegnati a discutere in pubblico le loro proposte di legge e, infine, si passerà alle votazioni per approvarle o respingerle. “Le istituzioni pubbliche - afferma l’assessore Picchiarelli - sono ancora distanti dai ragazzi e il cittadino non ne comprende a pieno il ruolo e le competenze. Il progetto Laboratorio Europa è una iniziativa di eccellenza per quanto riguarda la partecipazione e la cittadinanza attiva, perché avvicina i giovani alle istituzioni e in particolare al Parlamento Europeo”.
L’assessore alla Partecipazione Picchiarelli soddisfatto conclude: “Questo progetto ha rilevanza non solo nell’educazione dei nostri cittadini più giovani, ma anche come anello di trasmissione di esperienze e saperi, fra questi giovani, le loro famiglie e le loro comunità locali di riferimento. Educare oggi alla partecipazione, al dialogo ed ai diritti umani significa creare i cittadini di domani, che mi auguro daranno vita a una società più giusta e solidale, dove la cooperazione e le voci di chi non ne ha, abbiano un ruolo primario. Una società nuova basata non solo sul profitto, ma sul riconoscimento dell’altro in quanto essere umano, nelle sue diverse espressioni culturali, religiose, morali e sessuali”.