Senza Filtro - “L’Autorità per le garanzie nelle Comunicazioni ha acceso un faro sul deficit telematico sofferto dal Viterbese, sia per quanto riguarda i mancati investimenti delle compagnie telefoniche nella banda larga e nei servizi connessi; sia per ciò che attiene alle strategie future con cui colmare il grave gap sofferto dal territorio, che si ripercuote inevitabilmente sulla competitività del sistema produttivo e imprenditoriale della Tuscia”.
A dare la notizia che l’autorità ha messo sotto osservazione le strategie di business adottate da Telecom Italia spa e Wind spa in provincia di Viterbo, per quanto riguarda i servizi di connettività, è l’assessore agli Affari Istituzionali, Regino Brachetti, dopo una riunione avuta con il senatore Roberto Napoli, Commissario dell’Autorità, membro della Commissione infrastrutture e reti, da lui interessato per far luce sui pesanti ritardi scontati dall’alto Lazio nella disponibilità delle prestazioni telematiche.
Con l’obiettivo dell’apertura di un’istruttoria sul caso Viterbo, che avverrà con la formalizzazione, da parte dell’assessore Brachetti, della richiesta di intervento, il sen. Napoli ha incontrato alcuni dirigenti delle società di gestione, e acquisito la documentazione relativa ad una situazione che indica al 67% i Comuni privi del servizio.
“Al di là dell’urgenza di un’iniziativa che punta, con ottime probabilità di successo, ad invertire un trend fortemente penalizzante per la Tuscia, anche in virtù degli strumenti che l’Autorità per le garanzie nelle Comunicazioni può utilizzare per convincere le compagnie ad investire, ciò che emerge con evidenza, sin dalle prime fasi di questa procedura, è che, per stessa ammissione dei gestori, non è mai partita dal territorio un’azione di sensibilizzazione convinta e convincente, capace di indurre le compagnie a inserire l’Alto Lazio tra le priorità, nei progetti di sviluppo della rete” ha concluso Brachetti.