Ferento, città romana e medievale, distrutta dai Viterbesi alla fine del XII secolo, in cui lUniversità della Tuscia sta conducendo scavi archeologici a partire dal 1994 (sotto la direzione prima di Gabriella Maetzke e, dal 2004, di Carlo Pavolini ed Elisabetta De Minicis) rappresenta un importante esempio di studio per capire le trasformazioni che una città a continuità di vita ha subito nel corso del tempo. Attestata in età tardoantica sia dalle fonti storiche che archeologiche divenne sede vescovile dalla fine del V alla metà del VI secolo. Occupata dai Longobardi allinizio del VII secolo, sua forma urbana appare in questo periodo difesa da mura che cingono larea occidentale del pianoro su cui si sviluppa.
La fase medievale vede una nuova espansione con la costruzione di una nuova cinta muraria tra la fine XI e la metà del XII secolo e le distruzioni viterbesi avvengono in un periodo di grande sviluppo della città come attestano le numerose attività edilizie di questo periodo
Cencelle è una città di fondazione papale. Voluta da Leone IV nell854 d.C. per accogliere gli abitanti di Civitavecchia dispersi dalle invasioni saracene occupa una collina del suo entroterra ed è cinta da mura, in gran parte conservate.Dal 1994 lUniversità degli Studi di Roma La Sapienza(sotto la direzione di Letizia Pani Ermini ) insieme allUniversità di Chieti G. DAnnunzio ed in convenzione con lEcole Française de Rome (anni 1994-1998) e dal 2004 con lUniversità di Perugia sta svolgendo indagini archeologiche sul sito della città.
Lo scavo ha interessato, negli anni dal 1994 al 1999, larea sud-orientale della città mettendo in evidenza la presenza di strutture lignee e di domus con torri, databili alla metà dellXI secolo, occupate, poi, da una fitta serie di case a schiera con botteghe e luoghi di lavorazione che hanno fatto assumere, tra due e trecento, al quartiere una connotazione prevalentemente artigiana.
Larea centrale, invece, ha restituito un interessante complesso di edifici ( molto probabilmente, il centro dellautorità civile della città) che si affaccia su di una platea dove è situata una chiesa. Oggetto di indagini sistematiche dal 2000 larea ha restituito messo un sepolcreto ed una serie di strutture che confermano la presenza di un luogo di culto di IX come testimoniato dallatto di fondazione.
Gli scavi in loc. Petrolone a Blera (VT) sono stati intrapresi dal 1998 dallUniversità degli Studi di Roma La Sapienza (sotto la direzione di Letizia Pani Ermini e di Elisabetta De Minicis) in collaborazione col Comune.Di Blera si conosce bene l'importanza primaria che rivestì in età etrusca ed in epoca romana. Eretta a diocesi a partire almeno dal V secolo, la sua posizione al confine tra la Tuscia Romana e la Tuscia Bizantina la rese oggetto di contesa tra le diverse fazioni, tanto che nel 738 venne conquistata dal longobardo Liutprando. Nella porzione NW del pianoro, denominata localmente Petrolone ed attualmente destinata a colture orticole, sono stati da tempo identificati i resti dellinsediamento etrusco, romano e altomedievale di Blera.
In particolare alla punta estrema del pianoro, sono presenti i ruderi di un grosso edificio ecclesiale che, per la posizione e le dimensioni, potrebbe essere identificato con la cattedrale altomedievale.
Le indagini archeologiche che sono state concentrate nellarea esterna immediatamente a N del corpo centrale della chiesa, dove sono emerse anche una serie di strutture, tra cui un edificio a croce greca databile tra il VI e lVIII secolo d.C.
La Mostra Insediamenti rupestri di età medievale nella Tuscia e nel Lazio con documenti fotografici e rilievi effettuati nellambito degli insegnamenti di Archeologia Medievale e di Topografia Medievale presso la Facoltà di Scienze Umanistiche dellUniversità degli Studi di Roma La Sapienza coordinati da Elisabetta De Minicis, rimarrà in esposizione fino al giorno 21/05/2006.