- Giancarlo Gabbianelli ricorda la vicenda che coinvolse la Viterbese nel 2004, quando fu messa fuori dal campionato di C1. In pratica la nuova proprietà della società non presentò nemmeno la richiesta d'iscrizione.
Poco tempo prima Capucci, che aveva portato la Viterbese a disputare i play off per la serie B, aveva venduto la società a Franco Greco. Il quale, nonostante le assicurazioni fornite ai tifosi e alle istituzioni cittadine, non riuscì a iscrivere la Viterbese al campionato 2004-2005, tanto che la Lega di serie C la retrocesse d'ufficio in terza categoria.
Questa è la questione su cui sta indagando la procura della Repubblica di Roma. Vicenda per la quale Gabbianelli aveva presentato un esposto alla procura di Viterbo che poi, per competenza, passò tutto ai magistrati romani.
La mancata iscrizione al campionato, infatti, liberò l'allenatore e i giocatori della Viterbese da ogni obbligo contrattuale. Quattro giocatori, Vincenzo Santoruvo, Stefano Bianconi, Lorenzo Sibilano, Alessandro Gazzi, e l'allenatore Guido Carboni passarono gratuitamente al Bari. Tre dei giocatori e l’allenatore Carboni appartenevano alla scuderia Gea-World.
Il sindaco di ricostruisce così la strana telefonata con Zavaglia
''Franco Zavaglia - afferma Gabbianelli - mi disse di ricordarmi che lui era calabrese e che la storia della Viterbese stava andando troppo avanti. Io gli risposi che non capivo cosa intendesse dire e lo invitai ad essere piu' esplicito. Infine gli dissi che anch'io avevo parenti siciliani''.
''La Lega di serie C - aggiunge il sindaco Gabbianelli - ci disse che per iscrivere la Viterbese al campionato di C1 avremmo dovuto pagare 400mila euro in un'unica rata. Una cifra che noi non avevamo, ma che sarebbe stata abbondantemente coperta vendendo il solo Santoruvo. Resta da capire perché il suo contratto fu lasciato scadere senza provvedere prima a cederlo, ripianando così il buco di bilancio''.
Nel corso dell'inchiesta sul crac della societa', dichiarata fallita nel febbraio 2005, furono arrestati per bancarotta fraudolenta sia i vecchi che i nuovi proprietari: l'ex presidente Fabrizio Capucci (ammesso agli arresti domiciliari per motivi di salute), il
suo successore Giuseppe Flenghi, il direttore generale Giorgio Chessari, e Francesco Greco.
Il sindaco Gabbianelli, per far restare la squadra nel calcio professionistico, fondò una nuova società, la Viterbo Calcio, e chiese di usufruire del cosidetto Lodo Petrucci che avrebbe consentito l'iscrizione al campionato di C2. Ma la richiesta fu respinta dalla Lega.
Il Viterbo Calcio, però, la spuntò ricorrendo al Consiglio di Stato. E proprio alla sentenza favorevole al Viterbo Calcio si riferisce la conversazione telefonica intercettata tra Luciano Moggi e il vice presidente della Figc, Innocenzo Mazzini, durante la quale il ds della Juventus dice: “E' necessario far fuori il presidente della sezione del Consiglio di Stato, Frascione”.