Riceviamo e pubblichiamo
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L'assessore Mazzola prima della santificazione |
- Di solito quando una istituzione si prende a cuore, o comunque si rende conto di un problema dei cittadini, io sono sempre diffidente.
Lo so, le istituzioni sulla carta sono al servizio dei cittadini, però poi nella realtà spesso non è così. Il cittadino, che non sempre è all'altezza di questo ruolo, viene visto come soggetto da spremere ( voti prima delle elezioni, soldi con balzelli vari dopo) per alimentare una politica che di politico ha ormai ben poco.
Ho letto le varie lettere indirizzate all'assessore provinciale Mazzola, ed avendo negli ultimi anni presentato molti ricorsi (la stragrande maggioranza vinti) mi permetto di fare qualche osservazione suddivisa per fattispecie.
1. Superstrada Viterbo-Orte.
Superstrada, lo è solo di nome perché nei fatti e per l'ente proprietario (Anas) è una strada extraurbana secondaria con limite a 90 km/h. Ne più ne meno che una provinciale o la Cassia.
Questa condizione ha attirato l'interesse dei diversi comuni che vi si affacciano e della polizia stradale.
Vitorchiano vi fa circa 8000 multe l'anno, la maggior parte con velocità che vanno dai 91 km/h ai 110 km/h.
Vasanello che ha un affaccio di pochi metri, usufruendo dei servizi di un comune confinante, circa 2000 multe l'anno, ma con trend in aumento.
Bassano in Teverina è nella stessa situazione ma con trend in calo per le note vicende giudiziarie.
C'è infine Orte che si sta attrezzando. Insomma in una giornata di sfiga, un automobilista potrebbe essere multato ben 5 volte in 40 km. Scarsi.
C'è di buono che per le multe con velocità entro i 110 km/h, facendo ricorso al giudice di pace è altissima la possibilità che vengano annullate.
Per la “superstrada” appare curioso che l'esonero dall'obbligo della contestazione immediata, il prefetto di Viterbo, lo abbia disposto solo per il tratto Viterbo-Orte, dove ci sono i comuni che abbiamo citato interessati.
Nulla è stato disposto per il tratto Viterbo-Vetralla: lì la strada ha le stesse caratteristiche costruttive, lo stesso traffico, però per essere valida la multa deve essere contestata immediatamente. Nessuno, a livello istituzionale si è posto il problema della disparità di trattamento e del perché non abbiamo una superstrada con velocità consentita da superstrada (110 km/h).
2. Tratto di S.S. Aurelia che attraversa il comune di Monte Romano.
In questo tratto il limite di velocità è di 50 km/h e la strada è assimilata ad urbana (ci sono in proposito diverse circolari del dipartimento della pubblica sicurezza del ministero degli Affari Interni). Tale condizione impone all'organo accertatore la contestazione immediata.
Poiché le auto di passaggio specie nel periodo estivo sono provenienti da molto lontano, in genere si tratta di famiglie in vacanza che vanno a prendere il traghetto a Civitavecchia, gli accertatori, confidando sulla generale ignoranza della materia, inviano le multe ed incassano.
Chi abita lontano trova più conveniente pagare che fare ricorso. Il signor Latilla, che si è lamentato perché per aver superato il limite di soli 15 km/h ha pagato circa 150 euro ed in più gli hanno decurtato due punti dalla patente, ha fatto malissimo. Con un semplice ricorso al prefetto avrebbe ottenuto l'annullamento della sanzione.
3. Rilevatore di passaggio con il rosso delle Pietrare. Qui la questione è controversa perché i giudici di pace di Viterbo non tengono una linea interpretativa uniforme tra loro e con gli altri giudici di pace di altre sedi. Le sentenze della Cassazione che imporrebbero una presenza del vigile a presidiare il rilevatore, non vengono molto tenute in considerazione.
A Civitavecchia invece il giudice di pace è di tutt'altro avviso. In una causa che io ho curato recentemente la sentenza, non solo ha annullato la sanzione per il passaggio con il rosso ma ha pure condannato il comune di Santa Marinella a pagarci 250 euro per le spese.
Credo che, al di là della buona iniziativa dell'assessore Mazzola, serva un intervento legislativo per regolamentare strettamente la rilevazione.
Serve la trasparenza, servono gli avvisi preventivi. Certo ai comuni questo terrorizza perché verrebbe a mancare il motore di tutto: il denaro incamerato.
Certo ne guadagneremmo in sicurezza e vite salvate, ma questo, cosa può interessare ad un comune con le finanze asfittiche?
A titolo di esempio, nel bilancio preventivo 2006 del comune di Vetralla (dove abito), hanno messo, tra le entrate che dovrebbero farlo quadrare, i proventi da sanzioni amministrative (notoriamente aleatorie) per una cifra cinque volte quella del 2005. Questo dice tutto, non le pare assessore?
Luciano Segatori